Il conseguimento della laurea segna la fine di una fase, ma apre anche la porta a un nuovo orizzonte di preoccupazioni e domande sulla direzione che prenderà la nostra carriera professionale. Ho imparato abbastanza durante i miei studi? Sono pronta ad affrontare il mercato del lavoro? A distanza di qualche anno, rifletto su questi temi da una prospettiva leggermente diversa. Non affronto più queste domande come una neolaureata del corso di laurea magistrale EMT in Comunicazione interculturale, traduzione e interpretazione nei servizi pubblici (Laurea magistrale CITISP) dell’Università di Alcalá (Spagna), ma come una delle sue collaboratrici. Dunque, ora mi interesso a come le università possono facilitare l’inserimento professionale degli studenti.
Il mercato del lavoro per i traduttori e gli interpreti nel campo dei servizi pubblici si evolve insieme alla realtà economica, politica e sociale del settore. Ciò richiede inevitabilmente professionisti versatili e multidisciplinari con competenze trasferibili e con una grande capacità di adattarsi a contesti in continua evoluzione. Questa affermazione è stata recentemente confermata dalla crisi sanitaria causata dal COVID-19, che non ha risparmiato nessun settore. Le università, in quanto dimora della conoscenza, devono rispondere a bisogni sociali; pertanto, la progettazione di corsi di formazione e laurea dovrebbe essere coerente con le esigenze e i requisiti del settore che impiegherà i futuri laureati, sia a livello locale che internazionale. Tuttavia, se ci sono discrepanze tra il profilo dei giovani laureati e il mondo professionale, la transizione dall’aula al posto di lavoro può rivelarsi complessa. Un primo modo per entrare in contatto con il “mondo reale” avviene attraverso i programmi di tirocinio universitario, in cui gli studenti hanno la possibilità di applicare le conoscenze acquisite durante la formazione a diverse attività professionali.
La laurea magistrale CITISP dell’Università di Alcalá forma da oltre un decennio futuri traduttori e interpreti nel campo amministrativo, giuridico, sanitario ed educativo. I futuri professionisti fungeranno poi da mediatori linguistici e interculturali tra i fornitori di servizi pubblici e i loro utenti. Per completare il loro percorso formativo, gli studenti sono tenuti a svolgere un tirocinio in diversi settori e istituzioni (fornitori di servizi linguistici, ONG, università, ospedali, tribunali, cliniche, scuole), in cui hanno l’opportunità di apprendere il funzionamento interno delle strutture ospitanti e di testare le proprie competenze, affiancati in ogni momento da un tutor che li guida nelle attività. Rappresentando un’area di intersezione tra università e mondo del lavoro, i tirocini sono un modo ideale per promuovere una visione in cui formazione e occupabilità si completano a vicenda.
Le strutture ospitanti convenzionate giocano un ruolo fondamentale nella formazione, fornendo alle università informazioni riguardo alle proprie esigenze e aspettative. A loro volta, i corsi universitari, con l’aiuto di stakeholder, possono incorporare conoscenze sempre aggiornate nei programmi di laurea triennali, magistrali o di formazione continua, che consentono agli studenti di sviluppare un profilo in linea con il mercato del lavoro. Il punto di vista dei potenziali datori di lavoro può essere analizzato tramite questionari e giornate informative. Tuttavia, data la diffusione dei social network, una piattaforma online potrebbe essere un’opzione migliore (o, perché no, una sorta di Tinder ma per il lavoro). Ogni struttura dovrebbe compilare una scheda informativa indicando le caratteristiche principali della propria attività lavorativa, i propri criteri di assunzione o ciò che cerca nei propri dipendenti. Stabilire questi aspetti in modo chiaro aiuterebbe il settore ad accogliere i laureati che hanno ricevuto una formazione in linea con le reali caratteristiche ed esigenze professionali. Ad esempio, la popolarità dell’interpretazione a distanza o la necessità di nozioni di base sull’editing e l’impaginazione di testi e immagini nel settore della traduzione richiedono una formazione specifica, che la laurea magistrale CITISP fornisce attraverso laboratori complementari e opzionali rivolti agli studenti. Naturalmente, università e datori di lavoro non sono le uniche voci che devono essere ascoltate. Indipendentemente dal corso di studi universitario, gli studenti degli anni precedenti ci possono riferire quali delle competenze e abilità acquisite in aula durante la formazione universitaria si sono rivelate utili nei loro tirocini e nel loro attuale impiego.
In breve, il tirocinio è una tappa fondamentale nel passaggio dall’aula al posto di lavoro che tutti gli studenti inevitabilmente dovranno affrontare. A metà strada tra teoria e pratica, ci troviamo in un “limbo” che deve essere sfruttato, da un lato, per integrare conoscenze reali e aggiornate nei corsi di laurea che rispondano al profilo richiesto dai datori di lavoro e, dall’altro, per formare studenti competenti e preparati che sappiano destreggiarsi tra le difficoltà pratiche del mercato del lavoro e le relative esigenze. È nostra responsabilità creare spazi in cui dar voce a tutte le parti coinvolte nella traduzione e nell’interpretazione (nell’ambito dei servizi pubblici). I datori di lavoro devono individuare le lacune degli studenti che ospitano, mentre le università devono non solo accompagnare gli studenti nella loro esperienza, ma anche accogliere i loro suggerimenti per migliorare l’esperienza dei futuri studenti. Ed è proprio attraverso la sinergia di tutte queste voci che possiamo migliorare il nostro lavoro.
Dettagli
- Data di pubblicazione
- 31 dicembre 2020
- Lingua
- bulgaro
- neerlandese
- inglese
- francese
- italiano
- lituano
- Categoria EMT
- Esperienza lavorativa/occupabilità