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EMT Blog
  • Articolo
  • 20 marzo 2024
  • Direzione generale della Traduzione
  • 8 min di lettura

L'esperienza di una studentessa al #2023TEF

Di Sandra Castelló Gil, studentessa del Master in Traduzione e Mediazione Interculturale, Università di Salamanca, Spagna. Tradotto in italiano dalle studentesse della LM in Traduzione Specialistica e Interpretariato di Conferenza che hanno partecipato al progetto “Laboratorio permanente di revisione testi in/sulla traduzione” (International Center for Research on Collaborative Translation, Università IULM).

Picture of student Sandra Castelló Gil at the Translating Europe Forum

Dall’8 al 10 novembre 2023 ho avuto l’onore e il piacere di partecipare al Translating Europe Forum 2023 svoltosi nell’edificio Charlemagne della Commissione Europea a Bruxelles. Il titolo del forum era “Achieving Excellence in Translation” (“Raggiungere l’eccellenza nella traduzione”). Tramite un approccio pratico, è stata affrontata la situazione attuale relativa all’intelligenza artificiale, in aggiunta ad altre questioni di immediato interesse nel campo della traduzione. Ciò ha offerto ai partecipanti prospettive preziose e ottimistiche riguardo alle potenzialità d’uso di tecnologie di IA all’interno del dinamico mondo della traduzione.

A dire il vero, nei giorni precedenti al mio volo per Bruxelles, avevo diversi dubbi sul mio contributo a questo incontro accademico e professionale. Avendo frequentato un corso di laurea in English Studies, ero entrata in contatto con il campo della traduzione solo durante il primo mese del master. Di conseguenza, mi immaginavo come una principiante assoluta che sarebbe stata circondata da esperti affermati nel settore provenienti da tutta Europa.

Tuttavia, sin dal primo incontro con gli altri partecipanti e poi a seguire nei giorni restanti, ho percepito un senso di connessione e solidarietà con quelle centinaia di sconosciuti. Il Translating Europe Forum mi ha permesso di toccare con mano quanto la vicinanza e l’affinità possano valicare i confini politici, linguistici e generazionali al fine di permettere a una comunità di professionisti di condividere punti di vista e spunti illuminanti. Questo incontro mi ha fatto rendere conto della devozione per le lingue condivisa da tutti nel settore e ha confermato la mia passione per il mondo delle lingue e della traduzione.

Inoltre, sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere una rappresentanza così numerosa del mio paese natio in questo incontro europeo. Ho avuto modo di ascoltare speaker e partecipanti spagnoli e questo ha allargato i miei orizzonti per quanto riguarda i molteplici ruoli della traduzione nell’attraversare barriere territoriali e linguistiche. Oltre a quanto già detto, ho potuto percepire un senso di identità comune tra i cittadini e gli studiosi spagnoli, come anche tra gli altri professionisti interculturali europei. Grazie a questo quadro multiculturale, in questi tre giorni la Commissione europea è diventata uno spazio accogliente dove allenare la mente con presentazioni stimolanti, partecipare a piacevoli conversazioni e a pause di networking con i colleghi o addirittura ascoltare un concerto di chitarra improvvisato, che ha emozionato tutti i presenti. Questi eventi hanno confermato ancora una volta la potenza di uno scopo condiviso per creare unione e celebrare contesti diversi, oltre al valore straordinario della traduzione a questo proposito.

Un altro punto di forza di questa magnifica esperienza è stato l'incontro tra gli studenti del Master Europeo in Traduzione (EMT) e Christos Ellinides, direttore generale della Direzione Generale della Traduzione (DGT). Ellinides ci ha accolti calorosamente nella Commissione europea e abbiamo avuto modo di discutere con lui il nostro ruolo chiave come giovani professionisti per fare la differenza nel mercato del lavoro.

Students posing for a picture at the TEF with Director General of DGT

Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, tema costante durante l'intero forum, ero molto presa dal senso generale di preoccupazione verso ciò che questa tecnologia ha in serbo per il nostro settore. Inizialmente avevo solo una vaga idea di ciò che le tecnologie di IA comportano per il campo della traduzione, ma durante le sessioni ho sviluppato una profonda consapevolezza delle numerose implicazioni presenti e future che la traduzione automatica con l’intelligenza artificiale porta con sé. Tuttavia, ho lasciato l’incontro con una prospettiva molto ottimista, con maggiore fiducia nel futuro di questa professione assieme all’intelligenza artificiale e ad altri sviluppi imminenti. Mi sono anche sentita rassicurata nella mia decisione di intraprendere questa carriera.

In generale, ho trovato i tavoli di discussione molto illuminanti e informativi. Ad esempio, molti relatori hanno sottolineato l’importanza di agire in modo collaborativo e di aiutarsi a vicenda nell’affrontare l’adattamento ai nuovi sviluppi e all’evoluzione delle attività richieste ai traduttori. In particolare, ho apprezzato le discussioni sul lavoro delle istituzioni, delle agenzie e delle associazioni per permettere ai colleghi meno sicuri di affrontare con maggiore fiducia i loro primi passi nel mercato del lavoro. Questi soggetti coinvolti aiutano i principianti anche a rafforzare le proprie competenze in aspetti come la conduzione di negoziazioni e la conclusione di accordi equi e vantaggiosi per tutte le parti coinvolte o il guadagnarsi la fiducia dei clienti per creare una buona impressione nel mercato. Inoltre, è stato detto che le associazioni possono tenere aggiornati i propri membri in merito ai programmi aziendali attuali, che permetteranno ai neofiti di avviare il loro percorso nel settore della traduzione.

Alcuni relatori e partecipanti alle tavole rotonde hanno sottolineato che il futuro della nostra professione potrebbe essere sempre più orientato verso i compiti di post-editing e revisione dei testi ottenuti tramite traduzione automatica. In questo senso, non volevano demoralizzarci, ma sottolineare le competenze crescenti che la tecnologia sta acquisendo e spingerci ad adattarci alle nuove realtà in cui la forza umana è maggiormente valorizzata. Durante un tavolo di discussione sull’eccellenza professionale, è stato giustamente detto che “l’unica costante nel nostro mondo è il cambiamento” e si è sottolineato che, poiché il cambiamento sta accelerando, dobbiamo essere professionisti molto flessibili. Un altro relatore ha dimostrato questa evoluzione nel campo della sottotitolazione con un esempio pratico che ha catturato la mia attenzione. Il presentatore ha espresso la sua convinzione che il futuro preferirà un sottotitolaggio di contenuti audiovisivi più soggettivo, per meglio rispondere alle esigenze degli utenti con accessi diversi alla comunicazione. Il tipo di pratiche descrittive a cui si riferiva permette ai traduttori di sviluppare capacità creative più approfondite e, di conseguenza, di trasmettere meglio un determinato messaggio audiovisivo a persone con lingue, culture o anche abilità diverse.

Tra tutti quegli interventi interessanti, ho trovato molto stimolante un commento di Gökhan Fırat, poiché ha mostrato un atteggiamento pragmatico nei confronti dell’IA. Ha descritto l'ascesa di questo sviluppo tecnologico come solo un esempio dell’evoluzione della traduzione nella nostra era digitale. Ma, cosa ancora più importante, ha richiamato l’attenzione sul quadro generale e su altri fattori che perdurano sempre e influenzano le nostre vite, come il capitalismo, il colonialismo, il patriarcato e la ricerca del profitto privato in generale. Non possiamo competere con una macchina, che è più economica e che elabora un volume maggiore di parole. Fırat ha sottolineato che, poiché la tecnologia è destinata a rimanere, invece di demonizzarla, non dovremmo perdere di vista le nuove possibilità che questa nuova realtà offre per continuare a prosperare come professionisti al servizio della comunicazione.

Grazie a tutti i panel, ho appreso molto su cosa aspettarmi dal mercato del lavoro, ma sono state le conferenze principali (Keynote lectures) quelle che mi hanno maggiormente coinvolto.

Katja Schipperheijn ha sostenuto che, a causa dei rapidi sviluppi tecnologici degli ultimi decenni, dobbiamo guardare il mondo attraverso una lente diversa. Ha sottolineato la necessità di diventare più umani in un mondo che sta diventando sempre più digitale, e penso che abbia sviluppato questo tema in modo meraviglioso. Secondo lei, siamo troppo concentrati sui lavori e sulle funzioni in cui l’IA ci sostituirà; dovremmo tuttavia impegnarci a imparare a collaborare con questi nuovi strumenti e a potenziare il nostro valore umano. Schipperheijn ha incoraggiato il pubblico soprattutto a riflettere su come vivevamo il mondo da bambini, perché è in quel periodo che è nata e si è sviluppata l’essenza della nostra natura. Da questo illuminante punto di vista, ha suggerito che possiamo apprezzare e valorizzare le qualità che ci contraddistinguono come esseri umani e che ci pongono al di sopra e oltre le capacità di qualsiasi IA: immaginazione, curiosità, ottimismo, apertura, pensiero critico, resilienza, empatia e consilienza.

Ashkan Fardost ha sorpreso il pubblico a partire dal titolo del suo discorso: “Tutti hanno Frainteso l’IA”. Ci ha anche fatto mettere in discussione la nostra realtà e il modo in cui la affrontiamo, confrontandola con quelle delle epoche storiche precedenti. Ci ha fatto considerare l'intelligenza artificiale come un’estensione del nostro corpo, in perfetta coerenza con la svolta digitale che  la nostra evoluzione naturale ha sperimentato. Dal suo punto di vista, il ruolo del traduttore dovrebbe essere legato a un processo infinito di aggiornamento e miglioramento. Tuttavia, Fardost ha anche discusso i limiti degli strumenti tecnologici, poiché funzionano attraverso input precedenti e la matematizzazione delle scelte più probabili in un contesto particolare. Come ha suggerito, fortunatamente per noi, anche in una società ancora primitiva dal punto di vista digitale, ci sono alcuni aspetti che sono impossibili da matematizzare e, quindi, da far calcolare alle macchine: tradizioni culturali che dipendono dalle emozioni; ingredienti necessari per creare un nuovo Mozart; o sottigliezze linguistiche che coinvolgono una connotazione grammaticale e un diverso significato pragmatico. Questi casi sono radicati nei cervelli emotivi di cui le macchine sono prive, ed è proprio in queste aree che il ruolo dei professionisti umani rimane cruciale. Pertanto, da questa argomentazione consegue che dobbiamo lavorare più che mai sul nostro lato umano, così come sfruttare al meglio le estensioni attuali e future del nostro corpo che potrebbero essere sviluppate.

Oltre ai magnifici seminari, vorrei anche elogiare l’eccezionale lavoro svolto dalla Direzione Generale della Traduzione nella complessa organizzazione di questo evento e dalla Commissione europea in generale per averne garantito lo sviluppo impeccabile. Si sono sempre resi disponibili per i partecipanti durante l’intera esperienza, facendosi carico di tutti gli aspetti relativi al viaggio, all’alloggio e al soggiorno. Allo stesso modo, vorrei esprimere la mia gratitudine alla rete EMT per aver incluso noi, studenti dei master, all’interno della rete, in incontri come il TEF. Grazie al loro instancabile lavoro nel cercare di spianare il percorso che collega i programmi di formazione in traduzione al mondo del lavoro, giovani come me possono beneficiare di queste opportunità trasformative, sia a livello accademico che professionale. Vorrei anche ringraziare in generale l'Università di Salamanca e, in particolare, l’organo direttivo del Master in Traduzione e Mediazione Interculturale , per aver riposto fiducia in me, consentendomi di rappresentare questa istituzione accademica in un evento così rilevante nel campo della traduzione europea.

Picture of TEF meeting at Charlemagne taken from the back of the room

In breve, è stata un’esperienza davvero illuminante, grazie alla quale ho incontrato colleghi meravigliosi e voci influenti nel campo della traduzione. Consiglierei senza dubbio ai futuri colleghi di partecipare nei prossimi anni a questo evento annuale, sia di persona, sia online.

Dettagli

Data di pubblicazione
20 marzo 2024
Autore
Direzione generale della Traduzione
Lingua
  • inglese
  • italiano
Categoria EMT
  • Esperienza lavorativa/occupabilità
  • Competenze di traduzione