Sfatiamo il mito delle torri d’avorio. Come arricchire l’insegnamento della traduzione tramite le istituzioni multilingui: il caso dell’Università Jagellonica di Cracovia - Commissione europea Passa ai contenuti principali
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  • 12 dicembre 2022
  • Direzione generale della Traduzione
  • 7 min di lettura

Sfatiamo il mito delle torri d’avorio. Come arricchire l’insegnamento della traduzione tramite le istituzioni multilingui: il caso dell’Università Jagellonica di Cracovia

Di Krzysztof Łoboda, Università Jagellonica, Cracovia.Tradotto in italiano da Lorenzo De Marco, Elsa Indiano, Rebecca Melis, Mariachiara Pavano e Giulia Santangelo, studenti del Corso di Laurea magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione di Conferenza (a.a. 2023-2024), IUSLIT, Università di Trieste

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Image: Vecteezy

Lo scopo di questo articolo è quello di condividere l’esperienza maturata da docente di un corso di traduzione per le istituzioni multilingui, inserito nel corso di laurea magistrale biennale dell’Università Jagellonica di Cracovia, in Polonia, facente parte della rete EMT. Il corso in questione è uno dei tre curricula di specializzazione in traduzione che gli studenti possono scegliere durante l’ultimo semestre, e rappresenta un’ottima opportunità per mettere in pratica e sviluppare ulteriormente le abilità e le competenze acquisite nei corsi precedenti. Il corso di traduzione istituzionale può essere dunque uno strumento efficace in un’ottica olistica della formazione dei futuri traduttori.

Tradurre per le istituzioni multilingui internazionali potrebbe non essere la scelta più ovvia per un corso di traduzione. Trovare studenti interessati all’argomento e selezionare materiale adeguato può rappresentare una sfida per varie ragioni. Innanzitutto, le istituzioni sono viste, anche per colpa dei media, come “torri d’avorio” ermetiche e inaccessibili (Politico 1998). Per questo motivo, gli studenti potrebbero pensare che il corso preveda unicamente noiose attività di traduzione di testi amministrativi. Dal punto di vista dei docenti, una prima difficoltà potrebbe essere scegliere il contenuto del corso. E, infine, un docente con poca esperienza potrebbe avere dubbi su dove reperire i testi adeguati o, nel caso di alcune tipologie testuali e siti web istituzionali, sentirsi sopraffatto dalla mole di materiale disponibile.

La traduzione istituzionale come sottodisciplina dei Translation Studies

Già da diversi decenni si conducono ricerche sulla traduzione e sulla comunicazione interculturale nelle istituzioni multilingui. Gli ultimi vent’anni hanno visto un incremento significativo di pubblicazioni, soprattutto nel contesto dell’Unione europea. Lo studio etnografico sulle traduzioni dell’UE di Koskinen (2008) e quello contrastivo sui corpora delle normative nazionali e sovrannazionali di Biel (2014) ne sono esempi lampanti. Le ricerche più recenti includono volumi collettanei a cura di Prieto Ramos (2017) e Svoboda et al. (2017), incentrati sulla qualità in traduzione.

La vasta letteratura sull’argomento può fornire un buon quadro teorico per un corso di traduzione istituzionale. Con l’aggiunta di adeguati esercizi da svolgere in classe e a casa, sarà facile ottenere il giusto equilibrio tra teoria e pratica. Inoltre, si può aumentare gradualmente il livello di difficoltà dei testi e variare di volta in volta il tipo di competenze necessarie a completare gli esercizi. In questo modo, è possibile creare un ambiente più completo, favorevole allo sviluppo delle competenze previste dal quadro EMT aggiornato (2022) nelle rispettive aree: lingua e cultura, traduzione, tecnologie, fornitura dei servizi e competenze personali e interpersonali.

Il corso di traduzione istituzionale: obiettivi, materiali ed esercizi

Nel caso in cui il corso di traduzione istituzionale sia uno degli ultimi previsti da un corso di laurea in traduzione, come avviene all’Università Jagellonica, i corsi precedenti possono costituire la base per una formazione più interdisciplinare. In altre parole, gli studenti vengono accompagnati nella loro crescita professionale e nello sviluppo di competenze più complesse, utili nella loro futura vita lavorativa.

Il corso prevede l’utilizzo di materiale raccolto da numerose istituzioni multilingui, ovvero l’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, la Commissione europea, il Parlamento europeo, alcune agenzie dell’UE, l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale delle Nazioni Unite (OMPI) e l’Ufficio brevetti polacco. Preferibilmente, il materiale selezionato dovrebbe essere recente e interessante, in modo da offrire spunti agli studenti e risultare quindi valido e stimolante. Di seguito si riportano alcune opzioni:

  1. test di autovalutazione e riflessione – mettersi alla prova con i test dell’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO), ad esempio con esercizi di ragionamento verbale, numerico e astratto;
  2. esercizi di revisione basati sul materiale dell’Ufficio delle pubblicazioni dell’UE e dell’OMPI;
  3. interviste ai principali politici dell’UE (ad esempio il Presidente della Commissione europea o del Consiglio europeo), discorsi su problematiche attuali o rivolti a capi di Stato o a governi (ad esempio la Brexit o la situazione in Ucraina e le iniziative europee a riguardo);
  4. traduzione audiovisiva di materiale pubblicitario, come i video promozionali dei commissari dell’UE (ad esempio per pubblicizzare il trasporto intermodale, la Settimana europea della mobilità o la lotta al cambiamento climatico). Questo tipo di esercizi permette agli studenti di cimentarsi nella sottotitolazione con programmi professionali;
  5. fase didattica, costituita da lezioni brevi o letture obbligatorie, ad esempio riguardo gli enti e le organizzazioni che forniscono servizi di traduzione ai vari organismi e istituzioni dell’UE;
  6. esercizi di traduzione supportati da materiale didattico (ad esempio, la descrizione dei principali organi dell’UE), che possono essere svolti tramite CAT tool con un approccio ludico, in modo da favorire la competizione.

L’elenco riportato comprende solo alcuni dei potenziali contenuti ed esercizi del corso, preferibilmente interconnessi e basati su alcune delle abilità e competenze già acquisite dagli studenti. Il supporto di uno o più esperti può costituire un valore aggiunto. A coronamento dell’esperienza, gli studenti hanno incontrato un professionista del Dipartimento polacco della Direzione generale della Traduzione della Commissione europea (DGT). L’esperto ha tenuto una conferenza pubblica sugli strumenti e sulle procedure di controllo della qualità e ha invitato gli studenti a candidarsi per un tirocinio presso la DGT.

 

Le opinioni degli studenti

Al termine del corso è stato chiesto agli studenti di condividere le proprie opinioni e di riflettere su quanto imparato. I partecipanti hanno apprezzato soprattutto la varietà delle attività proposte: “Abbiamo avuto l’opportunità di mettere alla prova le nostre abilità traducendo articoli, brevetti e contenuti audiovisivi e facendo anche post-editing di testi tradotti automaticamente” (S3). È stato inoltre apprezzato il fatto che il corso rappresentava una novità: “Ho imparato molte cose nuove che mi saranno sicuramente utili. In un solo semestre abbiamo trattato molti argomenti diversi” (S3).

Gli studenti hanno anche apprezzato la quantità di risorse elettroniche, linee guida e banche dati a disposizione dei traduttori istituzionali: “Dato che si tratta di risorse per la traduzione di testi istituzionali, utilizzabili indipendentemente dalla lingua di arrivo, consulterò sicuramente gli strumenti visti durante il corso, che io traduca da o verso il polacco, l’inglese o l’italiano” (S2). Alcuni studenti si sono interessati a questioni terminologiche: “Abbiamo studiato più nel dettaglio la struttura di una domanda di brevetto, documento che serve a descrivere un’invenzione, inclusi dichiarazioni, disegni o possibili realizzazioni. In seguito, abbiamo provato a tradurre uno di questi documenti. Inoltre, ci sono stati presentati e spiegati alcuni termini che appartengono a questo ambito, come copyright, disegno industriale, modello di utilità, ecc.” (S3).

Anche l’aspetto interattivo non è passato inosservato: “Sono felice di avere avuto l’opportunità di tradurre tanti testi (…), e poi di analizzarne assieme le traduzioni, scambiando le nostre opinioni a riguardo. Lo stesso vale per gli esercizi di correzione di bozze e di valutazione delle traduzioni. Credo che queste competenze saranno utili in futuro” (S8).

Il corso di traduzione istituzionale ha permesso agli studenti di esercitare e sviluppare le proprie competenze traduttive e di comprendere le proprie lacune. Dopo aver svolto un esercizio di correzione di bozze, uno degli studenti ha affermato: “Ritengo che un compito del genere avrebbe dovuto essere affrontato ben prima in altri corsi: infatti, ci insegna a prestare attenzione ad ogni minimo dettaglio, evidenzia gli errori più frequenti, così che si possa imparare ad evitarli” (S1).

Durante il corso gli studenti hanno avuto la possibilità di sostenere il test da amministratori linguisti (AD5) e di mettere alla prova le competenze generali e settoriali elencate dall’EPSO, come il pensiero critico, l’analisi e la soluzione creativa di problemi, la presa di decisione e il conseguimento di risultati, la gestione delle informazioni (competenze digitali e adattabilità), l’autogestione, il lavorare insieme ad altri, l’apprendimento come competenza, ecc.

La conferenza tenuta dal rappresentante della DGT è stata definita come “un’interessante conclusione del percorso” (S3). Alcuni studenti hanno consigliato caldamente il percorso di traduzione istituzionale: “Il corso mi è piaciuto molto ed è stato indubbiamente uno dei miei preferiti” (S1). Inoltre, hanno sottolineato più volte che il corso si è rivelato “un’esperienza estremamente utile e preziosa” (S4).

Osservazioni conclusive

Siamo convinti che il corso di traduzione istituzionale possa essere un trampolino di lancio per diventare ad esempio un (miglior) linguista, traduttore giuridico, professionista della traduzione audiovisiva o correttore di bozze, per menzionare solo alcuni dei possibili sbocchi. Abbiamo condiviso attraverso questo post le idee e le osservazioni degli studenti dell’Università Jagellonica, sperando che possano essere preziose per i nostri colleghi di altri corsi di laurea EMT.

Bibliografia

EEMT Board (2022). European Master’s in Translation Competence Framework 2022. Bruxelles: Commissione europea. Disponibile sul sito: https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/about_the_european_commission/service_standards_and_principles/documents/emt_competence_fwk_2022_en.pdf (Ultimo accesso 30 novembre 2022).

Politico Europe. 1998. “Still Living in Ivory Towers”. POLITICO. 22.04.1998. Bruxelles: Axel Springer SE.

https://www.politico.eu/article/still-living-in-ivory-towers/ (Ultimo accesso 30 novembre 2022).

Koskinen, Kaisa (2008). Translating Institutions: An Ethnographic Study of EU Translation. Manchester: St. Jerome Publishing.

Prieto Ramos, Fernando (2017) (a cura di). Institutional Translation for International Governance: Enhancing Quality in Multilingual Legal Communication. Londra: Bloomsbury.

Biel, Łucja (2014). Lost in the Eurofog. The Textual Fit of Translated Law. Frankfurt am Main: Peter Lang.

Svoboda, Tomáš, Łucja Biel e Krzysztof Łoboda (2017) (a cura di). Quality aspects in institutional translation. Berlino: Language Science Press.

Dettagli

Data di pubblicazione
12 dicembre 2022
Autore
Direzione generale della Traduzione
Lingua
  • inglese
  • italiano
Categoria EMT
  • Iniziative pedagogiche
  • Competenze di traduzione