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  • 1 settembre 2023
  • Direzione generale della Traduzione
  • 4 min di lettura

Non piangete sul latte versato

Di Laura Tallone, docente di traduzione al Master in Traduzione e interpretazione specializzate (ISCAP, Politecnico di Porto, Portogallo). Tradotto in italiano da Tara Doderović, Roberta Di Prima e Sabrina Guiotto, studentesse del Corso di Laurea magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione di Conferenza (a.a. 2023-2024), IUSLIT, Università di Trieste

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Photo credit: xaviandrew, on pixabay
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Quando ero piccola, mia madre lasciava tutte le sere due bottiglie del latte (di vetro!) vuote sul gradino davanti alla porta di casa e la mattina seguente, quando ci alzavamo, trovavamo due bottiglie di latte fresco pronte per la colazione. Sebbene ai miei occhi di bambina sembrasse una magia, non c’era nulla di soprannaturale. Era il lattaio che, ogni mattina, consegnava il latte sul suo carretto (sì, un carretto, trainato da un cavallo in carne e ossa). Una volta al mese mio padre saldava il conto e tutto continuava come al solito. Poi, un giorno, il lattaio smise di venire e nessuno lo sostituì. Così iniziammo a comprare il latte al supermercato locale. Il latte non era scomparso, veniva solo consegnato in maniera diversa.

Mentre il mondo cambia, le persone devono adattarsi. I mestieri vanno e vengono – è sempre stato così (avete incontrato qualche proiezionista recentemente? Qualcuno dei vostri nonni era un data scientist o un social media manager?). Tuttavia, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale fa sembrare questo fatto del tutto ovvio una scoperta recente. Se già non lo avessero capito da sole, alle persone viene costantemente detto che il posto fisso è scomparso per sempre, che molti di noi dovrebbero seriamente prendere in considerazione un cambio di carriera. Non c’è un solo giornale che non abbia pubblicato un articolo con la lista di tutti i lavori che scompariranno nei prossimi cinque o dieci anni (i darwinisti sociali si stanno sfregando le mani con impazienza). Dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022, le trombe dell’apocalisse suonano ancora più forte, annunciando la morte di alcuni mestieri. E indovinate un po’ – la traduzione umana è uno di questi. Ma lo è davvero?

Anche se la traduzione automatica riesce a tradurre molti testi in pochi secondi in modo quasi gratuito, producendo per di più traduzioni accettabili o addirittura buone di testi semplici (almeno da e verso le lingue più diffuse), ha difficoltà con gli argomenti specializzati e con le specificità proprie di determinati tipi di testo, come per esempio documenti giuridici, referti medici e testi estremamente tecnici.

Inoltre, la traduzione automatica non tiene conto del contesto culturale di un testo o delle sfumature che possono avere le forme di espressione più creative. È probabile che per questi tipi di traduzione la richiesta di traduttori umani continuerà a essere alta, in particolare di quelli altamente specializzati in grado di produrre traduzioni di altissima qualità.

Esiste poi un’ampia gamma di altre attività oltre alla traduzione vera e propria. Solitamente considerate dai traduttori di vecchio stampo come attività secondarie, il pre-editing, il post-editing e la revisione, solo per citare le più comuni, richiedono comunque competenze di traduzione, come ci ricorda il Quadro delle competenze EMT. La localizzazione, il project management, la mediazione interculturale, la transcreazione e il copywriting multilingue sono altri servizi a valore aggiunto che possono essere forniti da un traduttore.

In poche parole, i traduttori devono essere formati in modo da diventare professionisti specializzati con le competenze necessarie non solo per collaborare con l’IA ma anche per produrre traduzioni di altissima qualità. Allo stesso tempo i laureati devono essere abbastanza flessibili, in modo da offrire una gamma completa di servizi linguistici. Anche se sembra molto ambizioso, i corsi di laurea in traduzione della rete EMT offrono agli studenti la possibilità di acquisire le competenze di cui il mercato e la professione hanno bisogno. Grazie alla revisione e all’aggiornamento dei programmi di studio, all’interazione con l’industria e all’attenzione per le capacità analitiche e di pensiero critico, i corsi magistrali come il MTIE (Mestrado em Tradução e Interpretação Especializadas) formano professionisti capaci, che non incontrano quasi nessun ostacolo al momento di entrare nel mercato del lavoro e costruire una carriera di successo. Finché ci sarà bisogno di una comunicazione accurata che va oltre le barriere linguistiche e culturali, i traduttori professionisti saranno necessari.

Ma le minacce alla professione potrebbero arrivare da altre parti. Cosa accadrebbe, ad esempio, se la qualità iniziasse a perdere valore? Ci sono segnali che indicano che le persone consumano testi (preferibilmente brevi) in velocità piuttosto che leggerli attentamente. Su internet e nei post sui social media si trovano esempi agghiaccianti di testi scritti male, con errori di grammatica e ortografia, e nessuna varietà lessicale. Dalla fine della pandemia, sempre più adolescenti hanno difficoltà a comprendere idee e testi complessi. Le piattaforme di streaming come Netflix utilizzano già gli output grezzi della traduzione automatica per i loro sottotitoli, che alle volte porta a soluzioni senza senso, e a nessuno sembra importare. Persino la traduzione letteraria (il santuario apparentemente intoccabile della traduzione creativa) non è più al sicuro, dal momento che almeno una casa editrice in Portogallo traduce classici letterari con la traduzione automatica (vedi https://comunidadeculturaearte.com/traducoes-por-inteligencia-artificial-ia-chegam-a-portugal-sem-se-fazer-anunciar/). Se dovesse arrivare il giorno in cui i lettori non sapranno distinguere tra un testo scritto bene e uno scadente, perché mai qualcuno dovrebbe pagare per quello buono? E se ciò dovesse accadere, la perdita di lavoro dei traduttori sarebbe l’ultimo dei nostri problemi.

Per tornare alla storia del lattaio della mia infanzia, il latte iniziammo a comprarlo nel supermercato locale. Seppur più conveniente, forse più sano e di durata maggiore, all’inizio aveva un sapore strano e non ci piaceva molto. Dopo un paio di giorni, però, tutti ci abituammo e non ci mancò più il latte di prima. Quindi, vi chiedo di non piangere per il lattaio che, per quanto ne so, ha venduto la fattoria e se n’è andato in pensione. È agli amanti del latte che è andata peggio.

Dettagli

Data di pubblicazione
1 settembre 2023
Autore
Direzione generale della Traduzione
Lingua
  • inglese
  • italiano
Categoria EMT
  • Tecnologie della traduzione