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EMT Blog
Articolo17 agosto 20204 min di lettura

Da Trieste a Lussemburgo… durante una pandemia

Jasmine in Trieste

Luxembourg

Il 2020 non è forse l’anno migliore per laurearsi ed entrare nel mondo del lavoro. Già a dicembre 2019, quando mi sono laureata presso l’Università di Trieste, mi preoccupava la scarsa offerta lavorativa per i/le giovani, specialmente avendo alle spalle un percorso prettamente umanistico. La pandemia ha certamente inasprito questa incertezza in tutta Europa; la mia esperienza è stata tuttavia positiva finora e spero possa essere incoraggiante per chi sta completando i propri studi nel settore della traduzione e cerca di orientarsi in un presente in continuo mutamento.

La formazione ottenuta a Trieste, prima con una laurea triennale in Comunicazione Interlinguistica Applicata e poi una magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione di Conferenza, mi ha permesso di acquisire competenze specifiche nell’ambito della traduzione in vari settori, oltre a una solida base di linguistica, concentrandomi sull’italiano e sulle mie tre lingue di lavoro: inglese, tedesco e francese. L’impostazione dei corsi di traduzione tecnica e giuridica mi ha dato l’opportunità di occuparmi di testi paragonabili a quelli di un futuro contesto lavorativo; il continuo riscontro e i lavori di gruppo mi hanno aiutata a migliorarmi continuamente e affrontare progetti pratici, oltre ad approfondire gli aspetti teorici.

Durante l’ultimo anno di studi ho inoltre potuto beneficiare del programma di doppio diploma con la Monash University a Melbourne, in Australia. Lì ho affinato competenze diverse, prima fra tutte la capacità di lavorare in contesti altamente multiculturali. La multiculturalità della città australiana ha fortemente plasmato i servizi linguistici a disposizione della popolazione e delle minoranze, che possono godere di aiuti concreti e assistenza linguistica praticamente presso tutti i servizi pubblici. I corsi universitari non possono che rispecchiare queste necessità lavorative, proponendo numerosi corsi di interpretazione dialogica (diversamente da Trieste, dove l’accento è invece sull’interpretazione di conferenza) nel settore medico e legale, con relativi tirocini e opportunità lavorative.

Seppure in modo del tutto diverso, anche Trieste è un incrocio di culture diverse, forse la città più multiculturale d’Italia; queste due città hanno rappresentato per me il luogo ideale in cui imparare a costruire ponti tra le persone e le comunità. Mi hanno inoltre permesso di confrontare due sistemi molto diversi e trarre il meglio da entrambi.

Dopo essere tornata a Trieste per completare la tesi di laurea, nutrivo il desiderio di continuare a sviluppare le mie competenze nel settore della traduzione in un contesto europeo. Mi sono così candidata per il tirocinio Blue Book della Commissione europea, che mi ha dato l’opportunità di lavorare nella sede di Lussemburgo dell’unità di italiano della direzione generale di traduzione.

Il tirocinio Blue Book, che ho terminato a luglio, è stata un’esperienza estremamente formativa che ha coronato la mia formazione permettendomi di mettere in pratica competenze acquisite nel corso degli anni di studi a Trieste. Ho imparato a gestire tipologie testuali diverse, svolgere ricerche efficaci e risolvere problemi traduttivi giustificando le mie scelte, oltre ad aver consolidato le competenze linguistiche e digitali fondamentali per svolgere il lavoro di traduttrice oggi. In questi mesi sono cresciuta molto come professionista, avendo la responsabilità di gestire progetti di traduzione, imparando moltissimo dalle revisioni di colleghe e colleghi, sviluppando una grande attenzione ai dettagli e sbirciando dietro le quinte della direzione generale di traduzione della Commissione europea. Fare parte, anche se solo per cinque mesi, del servizio di traduzione più grande al mondo ha alimentato la mia voglia di continuare ad abbattere le barriere linguistiche e contribuire al progetto europeo, un progetto che grazie a traduttori e traduttrici parla tutte le 24 lingue ufficiali dell’Unione.

Arriviamo però adesso a parlare di pandemia…

La diffusione della COVID-19 ha infatti inevitabilmente segnato il mio tirocinio presso la Commissione. A causa della pandemia ho potuto lavorare in presenza soltanto due settimane, che sono state fondamentali per conoscere colleghi e colleghe e ricevere le istruzioni principali. Dopodiché ho svolto il tirocinio in remoto dalla mia stanza in Lussemburgo per ben quattro mesi e mezzo: si è trattata di un’esperienza al contempo inedita, edificante, stressante e stimolante! Trasferirsi in un paese nuovo e lavorare da casa durante una pandemia: non è certamente come immaginavo sarebbe andato il mio tirocinio all’UE.

Per quanto possa sembrare assurdo però c’è stato anche un impatto positivo dell’emergenza sanitaria. Ho infatti potuto assistere dall’interno alla risposta della Commissione europea e, soprattutto, all’organizzazione del dipartimento di traduzione e della mia unità. Pian piano i testi da tradurre sono cambiati incentrandosi sempre più sulla pandemia, sulla COVID-19, sulle conseguenze economiche, sociali, occupazionali e sulle imminenti necessità di digitalizzazione. Per molti di questi argomenti si stavano usando termini mai usati prima (a partire dal nome della malattia stessa): questi andavano tradotti e utilizzati in modo uniforme, anche a livello interistituzionale. Osservare questo procedimento è stato estremamente interessante e mi ha permesso di comprendere meglio il funzionamento del dipartimento, approfondendo anche aspetti più generali legati alla terminologia e alle più urgenti questioni europee, come la transizione verde e digitale.

Dare consigli professionali in questi mesi risulta per ovvi motivi estremamente complesso; sono però sicura che la mia generazione riuscirà a raccogliere le sfide dell’emergenza sanitaria, anche con l’aiuto dell’Unione europea, e fare tutto il possibile per continuare a formarsi e ottenere nuove esperienze professionali in Italia e in Europa. In una crisi globale come questa resta di fondamentale importanza il ruolo dell’Unione e della collaborazione tra professionisti/e incaricati/e di rendere disponibili le informazioni necessarie su larga scala e nella lingua di destinazione. Allo stesso modo resta di fondamentale importanza la qualità dei servizi linguistici, garantita da centri di eccellenza come l’Università di Trieste e tutte le università della rete EMT. Questi servizi ci permettono di restare uniti/e e affrontare insieme anche le sfide più complesse e inaspettate, proprio come quella che stiamo vivendo.

Dettagli

Data di pubblicazione
17 agosto 2020
Lingua
  • neerlandese
  • inglese
  • finlandese
  • francese
  • italiano
Categoria EMT
  • Esperienza lavorativa/occupabilità